“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino” Carl Gustav Jung.
La psicoterapia permette di conoscere sé stessi, il proprio funzionamento interno e ciò da cui esso dipende, che è anche ciò che di noi ci è più difficile
comprendere, il nostro inconscio.
Permettendo di andare alla radice dei problemi, essa è lo strumento migliore per affrontare l’ansia, la depressione, per aiutare le persone a trovare modalità relazionali più funzionali allo stare meglio con gli altri e con sé stessi. La psicoterapia permette di intervenire in questi momenti di difficoltà e di renderli l’inizio di un potenziale miglioramento.
Lavoro con questo obiettivo con tutte le persone che vogliono curare un sintomo che gli crea disagio e apportare un generale cambiamento nella propria vita.
Oggi utilizziamo la parola crisi con un’accezione sostanzialmente negativa, ma la sua etimologia ci ricorda che fu originata nella Grecia antica e indicava, nel lavoro della mietitura, la separazione delle semenze dal resto della pianta. Per questo andò a descrivere, in senso più generale, il cambiamento, la trasformazione delle cose.
Personalmente trovo molto saggio e sano considerare la crisi, per quanto dolorosa possa essere, vicina a questo antico significato, come un’opportunità, un importante segnale che ci invita a fermarci e metterci in discussione, uno stimolo utile per comprendere che qualcosa non va per poi attivarci a trasformare una situazione che ci crea disagio.
È dalla crisi che nascono la trasformazione e il miglioramento.
Il primo incontro è essenzialmente un momento in cui paziente e psicoterapeuta si conoscono, dove il paziente può raccontare liberamente la sua situazione, i suoi sintomi, il suo malessere e ricevere una proposta terapeutica.
In questo spazio il paziente può richiedere le informazioni utili a comprendere come si svolge di fatto una psicoterapia se non ne conosce la natura.